Battete un colpo!

Battete un colpo!


Ormai da troppo tempo, le uniche discussioni che sentiamo e a cui siamo chiamati a partecipare (sempre meno in realtà) noi operatori del terzo settore, sono attorno alle questioni economiche.
Certamente questi aspetti sono fondamentali e vanno affrontati con tempestività.
Però stanno diventando gli unici aspetti del confronto, anzi lo fanno sparire e lo rendono superfluo, perché se gli aspetti quantitativi e di bilancio diventano i nostri unici “dizionari”, le parole lasciano lo spazio ai numeri e si sa, la matematica non è un'opinione.
In aggiunta, se i numeri ci sono dati da un altrove lontano, diventano anche un alibi per non scegliere o per farlo senza assumersene la responsabilità.
Questa tendenza non ha coinvolto solo alcune parti in causa, come la politica o le istituzioni, ma quasi tutti noi. Infatti, nel tempo ci sono stati molti atti, proposte, cambiamenti accompagnati da un silenzio generale, come se la crisi ci avesse posto su un binario.
La costante riduzione degli spazi in cui i diversi punti di vista si possono incontrare sta portando ad una miopia che schiaccia lo sguardo sull'oggi.

Queste riflessioni rischiavano, come spesso accade, di trovare delle direzioni verso cui puntare il dito, senza chiedersi cosa poter fare direttamente e come poter svolgere a pieno il proprio ruolo.

Il nostro ruolo, di attori del terzo settore, si definisce e si è sviluppato all'interno di un sistema che negli anni ha fatto sviluppare risposte, professionalità e progettualità.
Per cui abbiamo deciso di superare le quotidiane fatiche e specifiche difficoltà per creare uno spazio di confronto e dialogo, che si focalizzasse sul nostro sistema di welfare e non si limitasse ad una critica fine a se stessa.
Ragionare come sistema significa tenere in primo piano l'importanza di tutte le parti, ma in particolare occuparsi delle interconnessioni tra queste e il territorio in cui esse operano.
La priorità che ci siamo dati come gruppo è stata quella di tentare di riattivare la comunicazione e il confronto attorno alcuni temi che riteniamo cruciali per il futuro del welfare del nostro territorio. Ecco perché abbiamo caratterizzato il gruppo e le sue iniziative con l'incitazione “Battete un colpo!” Incitazione rivolta a tutti e a noi per primi.


Battete un colpo!
gruppo aperto e volontario che si occupa di ragionare attorno al sistema di welfare del nostro territorio.

Attualmente vi partecipano:


Associazione Insieme
Associazione Aias
Anffas
Ceis
Associazione Onphalos
Coordinamento territorio & disabilità
Cooperativa Caanan
Cooperativa Labirinto
Cooperativa T41 A
Cooperativa T41 B
Cooperativa Pegaso


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3 commenti:

  1. In merito alle 12 domande, a mio avviso la domanda 2 è collegata con la 11. In entrambe la risposta è che sarebbe necessario che ci fosse un progetto politico che orienta tutti gli attori del sistema verso alcuni obiettivi codivisi.

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  2. Per avere un progetto politico ci vogliono i luoghi di concertazione!
    Ruggero Fabri

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  3. Domanda 1 > Il sociale è stato considerato fino ad ora solo un costo e, alla luce di questo, è stato possibile minare il principio universalistico – punto cardine del welfare state – attraverso scelte orientate al taglio della spesa sociale che orientano il nuovo sistema di welfare verso politiche selettive, escludendo così tutte quelle categorie di cd. “nuovi vulnerabili” che la nostra società vede emergere e crescere – fenomeno accentuato dalla crisi in corso.
    Domanda 2 > 2. L'istituzione che gestisce un servizio attraverso il privato sociale, che ruolo dovrebbe mantenere a livello gestionale e di controllo?
    L’istituzione pubblica non può più pensare di gestire i servizi attraverso il privato sociale con una logica meramente di riduzione dei costi ed efficientamento dei servizi. Servono servizi di qualità a prezzi calmierati o comunque ponderati in base al reddito, affinché sia garantito un welfare accessibile e capacitante a tutti con modalità diverse.
    Un welfare e una mutualità allargate, dove i gestori sono tutti e tre le categorie di soggetti presenti, ovvero pubblico, privato for profit e non profit e il dove si passi da un governo alla governance condivisa della politiche sociali.

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